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Il nuovo Milan di Giampaolo: cosa ci ha detto questo ICC

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L’ICC è giunto al termine, cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo Milan targato Giampaolo?

Testa alta e giocare a calcio, non solo a parole ma anche nei fatti, questo Milan è padrone del gioco

L’ICC è finalmente giunto al termine, dico finalmente perché l’esordio in Serie A è sempre più vicino, e nonostante si trattasse a tutti gli effetti di partite amichevoli, si possono trarre molti indizi importanti in vista degli impegni ufficiali.
Da buon economista partirei analizzando i dati delle 3 partite disputate, certamente non soffermandomi sul risultato finale, che con due sconfitte per 1-0 contro Bayern Monaco e Benfica e un’ulteriore sconfitta arrivata questa volta ai calci di rigore contro il Manchester United, non evidenzierebbe troppi aspetti positivi.

Nel match d’esordio contro i tedeschi, il Milan ha ottenuto il 44% di possesso palla realizzando 8 tiri in totale di cui 3 nello specchio e 5 fuori dalla porta, una partita giocata quindi più in difesa, anche se di positivo abbiamo che per 1/3 del tempo in cui il pallone è stato tra i piedi dei giocatori rossoneri, questi erano anche in zona offensiva. Aspetto positivo di una squadra che comunque ha provato appena ha potuto a verticalizzare per rendersi pericolosa.
Molto meglio la seconda partita che ha visto i rossoneri mantenere il possesso della palla per il 57% della partita, realizzando 13 tiri di cui 6 verso la porta e 7 a lato. Oltre ad un completo controllo della partita quindi c’è stata anche una maggior propensione ad attaccare la porta, come dimostra il 40% del tempo del possesso in attacco. Dalla partita precedente c’è stato anche un raddoppio dei falli effettuati, che può essere spiegato con una partita più tesa rispetto a quella d’esordio o con una sempre maggiore volontà di recuperare la palla nella metà campo avversaria.
La terza partita considerando anche l’avversario certamente più ostico ha avuto ancora miglioramenti. Il possesso palla aumenta ancora di 2 punti percentuali, segno che la squadra allenata da Giampaolo, indipendentemente dall’avversario abbia la volontà di giocare, oserei dire dominare, la partita. Chiaramente i rossoneri sono andati meno volte alla conclusione, mantenendo comunque stabili le percentuali in fase offensiva della partita precedente.

Insomma riassumendo questo nuovo Milan rispetta in pieno lo slogan lanciato da Giampaolo alla sua presentazione “testa alta e giocare a calcio”.
I giocatori in possesso della palla hanno sempre più di una soluzione, chiaramente all’interno della partita ci sono momenti in cui il giro palla diventa troppo lento, ma siamo ancora all’inizio ed è normale quando giochi contro grandi club che difendono di squadra.
Il pressing è alto e si conclude molto spesso con il recupero del pallone, come successo nell’azione che ha portato al gol di Suso contro il Manchester, o induce l’avversario a sbagliare. Inoltre il pressing alto è fondamentale se si vuole arrivare velocemente alla conclusione, cosa difficile e dispendiosa se la palla viene recuperata all’ultimo nella nostra area di rigore e bisogna ricostruire l’azione da capo.
L’intesa in difesa è ancora da sistemare, ma una squadra che non corre a vuoto, pressa in modo efficace e gioca a 2/3 tocchi, può solo che sorprenderci quest’anno.

Soffermandoci anche sui singoli posso affermare di aver riscoperto degli ottimi giocatori che nelle gestioni precedenti si erano molto svalutati come Biglia e Borini che potranno dare un grande contributo alla squadra.
Se aggiungiamo che mancavano i nuovi acquisti e alcuni titolari come Paqueta e Kessie non posso che essere ottimista.

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